Bruxismo e Disturbi del sonno

Il Bruxismo è una contrazione ritmica dei muscoli masticatori caratterizzata dal serramento e/o digrignamento dei denti.

Il bruxismo si può manifestare durante il sonno o durante la veglia.  Il bruxismo del sonno può determinare il tipico rumore da digrignamento dei denti. Questo fa si che, come per il russamento, sia in genere il partner del bruxista a lamentarsi del rumore da digrignamento e a segnalare il problema.

Le cause del bruxismo del sonno sono sconosciute, stati emozionali particolati quali ansia e stress sono due fattori di rischio probabili.

La strategia terapeutica del bruxismo è rivolta a proteggere i dei denti, dei muscoli e dell’articolazione temporo-mandibolare attraverso l’applicazione di placche di svincolo (bite) costruite in base alle caratteristiche di ogni singolo.

Gli articoli in vendita presso le farmacie o i negozi di articoli sportivi proteggono i denti ma non possono aiutare muscoli e articolazioni temporomandibolari.

Vedi anche Il Bruxismo nei bambini

Russamento e Apnee notturne

Russare è sempre stato oggetto di ilarità e scherno, oltre che fonte di disturbo per il partner e origine di conflitti familiari. Oggi si è scoperto che si tratta di una vera e propria malattia che può sfociare in una situazione estremamente pericolosa a  causa del possibile blocco del respiro che, in alcuni casi, si può verificare (OSAS: Sindrome da Apnee Ostruttive del Sonno).

Il rumore del russamento viene prodotto dalla vibrazione di organi e strutture attraversati dall’aria durante la respirazione: palato molle e ugola, parete posteriore della gola, tonsille, epiglottide e lingua.  Possibili cause di restringimento responsabili della riduzione del flusso aereo laringeo, oltre a quelle da ritrovarsi nell’ostruzione delle vie aeree superiori e nell’obesità, c’è della lingua che, soprattutto ne paziente addormentato, tende a scivolare all’indietro e, insieme alle stutture anatomiche vicine, restringe il lume laringeo. Questi fenomeni si aggravano in caso di macroglossia (lingua grossa), micro-retro-gnazia (mento piccolo e/o retrogusto).  Queste condizioni predispongono al russare ma il principale fattore è l’ipotonia dei muscoli masticatori e della lingua. Il movimento all’indietro della lingua restringe il lume a disposizione al passaggio dell’aria. In più, quando il diaframma si contrae, si crea un vuoto che risucchia ulteriormente la lingua; le vie respiratorie sono ristrette e quel po’ di aria che riesce a passare fa vibrare ugola e palato molle innescando il russamento. Quando la lingua fa da “tappo” con la parete posteriore della faringe l’aria, sia nasale che orale, non arriva ai polmoni e si ha l’apnea notturna: il diaframma si contrae con maggior vigore provocando una chiusura ancora più stretta. L’occlusione della faringe dura finchè il biossido di carbonio nel sangue non raggiunge limiti intollerabili a questo punto il paziente si sveglia con una sbuffata rumorosa per respirare e riaddormentarsi subito dopo.

Tutto questo può ripetersi anche un centinaio di volte in una notte senza che la persona ne abbia alcun ricordo al risveglio.

Il ruolo dell’Odontoiatra

Se ti è stata diagnosticata l’apnea del sonno è importante iniziare un trattamento perchè l’apnea del sonno può avere conseguenze molto gravi, come l’ipertensione, la disfunzione erettile, l’infarto cardiaco, l’ictus e persino la morte.

Molti incidenti automobilistici possono essere attribuiti alla sonnolenza derivante dall’apnea del sonno.

Spesso le persone non sanno che esiste più di un’opzione di trattamento per le apnee.

Oggi sono disponibili vari apparecchi ortopedici di avanzamento mandibolare che possono essere indossati durante il sonno. Questi apparecchi eliminano il russamento e riducono in modo significativo le apnee.

Esistono oggi molte ricerche che dimostrano quanto appena affermato.

Sostanzialmente tutti i dispositivi sono costruiti per:

  • Protrudere la mandibola ed impedire alla lingua di ostruire la faringe durante il sonno
  • Stabilizzare la mandibola, inibire l’apertura della bocca ed evitare alla lingua di cadere all’indietro
  • Aumentare la dimensione verticale con conseguente induzione a livello dell’A.T.M. di un riflesso attivante il muscolo genioglosso che tende a protrarre la lingua.

Altri apparecchi lavorano modificando la posizione della lingua ed altri ne finalizzano una ritenzione, altri ancora sollevano il palato molle.

In letteratura ed in clinica si è concordi nel giudicare efficaci quei dispositivi che anteriorizzano la mandibola.